Conferenza LiFE 2020 – Abstract

Mariangela Palmieri
Università di Salerno (Italia)

La Basilicata in trasformazione nel documentario italiano del secondo dopoguerra

Negli anni cinquanta e sessanta la Basilicata è stata in più occasioni rappresentata nel cinema documentario italiano. Si tratta dell’epoca in cui il documentario, nella forma del cortometraggio, era abitualmente proiettato nelle sale e veniva prodotto, oltre che da società di produzione cinematografica, anche da enti, partiti politici e industrie per diverse finalità comunicative. Sono gli stessi anni in cui, a cavallo del miracolo economico, la Basilicata, emblema di un Mezzogiorno sottosviluppato, si apre alla trasformazione e alla modernità, sebbene con tempi e modalità proprie. Il documentario di genere antropologico e sociale, spesso sguardo critico e di denuncia sulla realtà, racconta la Lucania rurale, povera e legata a retaggi culturali antichi. In questa fase, infatti, la regione diventa meta di cineasti desiderosi di scoprire l’“altra Italia”, quella non ufficiale, l’Italia non toccata dalla crescita del miracolo, cui opponeva forti resistenze culturali. Di contro, i documentari istituzionali e quelli industriali, espressione di voci interessate a narrare la grande trasformazione e i suoi meriti, rappresentano la Lucania proiettata verso la modernità, l’industrializzazione e lo sviluppo. Il governo e la grande industria, infatti, in questi anni investono nella crescita del Mezzogiorno e la Basilicata è toccata dai benefici dell’intervento straordinario e degli investimenti per il decollo industriale. Nel loro insieme queste opere, sebbene da punti di vista differenti, consentono di rappresentare in forma diacronica la mutazione del paesaggio, delle tradizioni e dell’identità della regione, nonché delle sue contraddizioni, sullo sfondo di un cambiamento epocale. Si tratta di immagini dal valore informativo notevole, che non hanno pari nel cinema di finzione né nella televisione coeva. I documentari realizzati in Basilicata negli anni del miracolo economico ci mostrano una regione in trasformazione, mettendo in connessione passato, presente e futuro in un dialogo non privo di contrasti e paradossi.


Mariangela Palmieri è assegnista di ricerca nel settore M-STO/04 presso l’Università degli Studi di Salerno. Si occupa di storia contemporanea attraverso le fonti audiovisive, con particolare riferimento al cinema documentario. Ha pubblicato saggi in volumi collettanei e riviste scientifiche, e la monografia Profondo Sud. Storia, documentario e Mezzogiorno (Napoli 2019).